Undici itinerari culturali, storico-artistici ed eno-gastronomici, attraverso le tradizioni popolari e cristianità legata al mondo agricolo, nei centodieci luoghi di San Martino del Veneto. Una guida ricca di oltre 400 pagine con un nutrito numero di immagini mirabilmente descritte, corredata da undici cartine geografiche che completano l’opera e facilitano gli spostamenti.
Sono molti i “tesori” dedicati a San Martino che il Veneto ha conservato negli ultimi otto secoli. Le parrocchie e le chiese dedicate e San Martino sono oltre centoquattordici, nella nostra regione. Con il volume “Sulle Orme di San Martino” vogliamo compiere un itinerario culturale, artistico ed anche spirituale, per ammirare le molte opere d’arte e di architetture ispirate dal santo ed a lui dedicate, per conoscere le tradizioni locali legate al mondo agricolo che sono fiorite sulla memoria di San Martino. Partendo idealmente da Treviso ed in particolare da Vedelago, tracceremo undici itinerari attraverso fiumi, pianure, colline e montagne, fino a lambire la laguna e il mare e scopriremo insieme cose semplici e meravigliose.

L’iconografia di San Martino è ricca e articolata, sia che prenda spunto dall’incontro con il povero che aprì la mente del giovane soldato Martino alla conversione al cristianesimo sia che lo ritragga nel sogno che seguì quell’episodio, o che lo raffiguri come vescovo “in gloria”. Quel gesto caritatevole riparò il povero mendicante dal freddo e donò a Martino, giovane soldato romano, il dono più bello, quello del discernimento, quello di capire la propria vocazione, il proprio ruolo nella vita terrena. Anche se la conversione al cristianesimo avvenne una quindicina di anni dopo, quel gesto semplice ma provocatorio, cambia la vita di Martino e, come sottolinea Venanzio, dimostra l’importanza della condivisione: “un unico, povero mantello è sufficiente per due”. Con la divisione del suo mantello Martino non aveva coperto non un povero qualunque ma proprio il Signore come ricorda Venanzio: si rivelò il Creatore in persona: “il mantello aveva rivestito il Cristo”.
Lui soldato e cavaliere, uomo di guerra, uno dei più promettenti giovani dell’esercito dell’Imperatore, capì, in un attimo, che la sua vita era sbagliata, che la sua missione non era la guerra ma una missione di pace, di fratellanza, di vicinanza agli ultimi, ai poveri, ai semplici.
Seguendo l’insegnamento di San Martino, al ritmo del suo veloce destriero, con la stessa semplicità con la quale San Martino parlava a tutti condurremo il lettore, sia esso un giovane, un adulto o un bambino, attraverso i luoghi del Santo nel Veneto. Un viaggio spirituale ricco di emozioni e di suggestioni. Visiteremo chiese e borghi dimenticati, chiese fastose e semplici cappelle, musei e raccolte d’arte. Faremo qualche cenno sulla storia dei luoghi e del territorio, dei suoi fiumi, dei monti, dei colli, della laguna veneta. Cercheremo di valorizzare le tradizioni, le specialità eno-gastronomiche dei paesi che visitiamo.
Abbiamo sviluppato undici percorsi che possono essere compiuti ciascuno in un giorno, con una media di 256 chilometri al giorno, che comportano una media di otto ore e mezza.
Gli itinerari partono e fanno ritorno a Vedelago, con l’eccezione dei due itinerari del veronese che si inoltrano in territori più lontani e richiedono più giorni, riprendendo il percorso non da Vedelago ma dall’ultima tappa. Anche l’undicesimo itinerario, essendo molto lungo, andrà diviso con una sosta a Venezia. Oltre alle opere d’arte riscopriremo le tradizioni popolari che ricordano e onorano la figura del santo, tradizioni che purtroppo si stanno perdendo. Naturalmente chi vorrà seguirci in questa affascinante avventura, in questo pellegrinaggio culturale e spirituale, potrà smontare e ricomporre gli itinerari come meglio crederà. Il libro sarà corredato da carte geografiche e da indicazioni turistiche e stradali. Non trascureremo alcune indicazioni per gustare le specialità eno-gastronomiche del territorio che visiteremo ed i luoghi dove sostare in questo particolare pellegrinaggio.
Le mostre d’arte sono importanti per la cultura contemporanea, ma ammirare un’opera d’arte nel suo contesto naturale è impagabile. Si ritiene infatti che la conservazione e la visione di un’opera d’arte in loco siano molto significative, specie se l’opera è stata realizzata per quel luogo, come ad esempio la pala di San Martino e Santa Rosa da Lima a Conegliano che reca sullo sfondo la chiesa di San Martino in cui è conservata.
Paolo Ghedina – Pier Luigi Fantelli
