Tradizioni e Cultura della nostra terra

Ea Congrega del Tabàro

1999 – 2022

Ea Congrega del Tabàro, Associazione Culturale no profit, nasce il 19 novembre del 1999 con lo scopo di tramandare Tradizioni e Cultura della nostra terra in Italia e nel mondo. Conta, ad oggi, più di 850 iscritti nel mondo. Il suo fondatore e  Presidente è Tiziano Spigariol. Assurto il Tabàro (antico mantello a ruota) a simbolo di tutto questo, elegge a suo Santo Patrono San Martino, sul quale pubblica due libri, unici nel loro genere per completezza e competenza storica: Vita di San Martino (traduzione completa dell’omonimo libro di Venanzio Forntunato da Valdobbiadene, biografo di San Martino, correlato di didascalie e ricerca iconografica senza pari), e Sulle Orme di San Martino (114 luoghi di San Martino nel Veneto), un percorso culturale, storico-artistico ed enogastronomico attraverso le tradizioni popolari, racchiuso in 11 itinerari affascinanti e coinvolgenti.

In questi vent’anni di attività culturale molti sono stati gli ambiti di intervento, dalla riproposizione di antichi prodotti orticoli ed enogastronomici del territorio, primi fra tutti il Radicio Verdòn da Cortèl (iscritto nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali al N. 232 con Decreto del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali del 22 luglio 2004), che quest’anno per i vent’anni dalla sua promozione, ha ottenuto anche l’Alto Patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ed il Pesce d’Acqua Dolce, promossi nel corso degli anni, attraverso varie Manifestazioni Popolari, ai valori più alti del vivere quotidiano quale la condivisione e l’aiuto al prossimo (nel perfetto stile San Martiniano), a quelli propriamente storico-culturali. Ed a tale proposito è da ricordare, nel ventennale dalla nascita dell’Associazione (1999-2019), il MarVasia, presentato, per i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, al Vinitaly domenica 7 aprile 2019 sullo stand Istituzionale della Regione Veneto alla presenza del Governatore Luca Zaia. Il MarVasia, marchio depositato di proprietà della Congrega del Tabàro, è una Malvasia (vino di Malvasia Istriana), contenuta in una bottiglia Magnum rivestita in seta.

La scelta di questo vino è legata a vari aspetti storico-affettivi di Leonardo. Ricorda, in primis, la sua vigna di Malvasia in Milano donatagli da Ludovico Il Moro per il suo dipinto capolavoro il Cenacolo (l’ultima Cena) di Santa Maria delle Grazie, alla quale (vigna) Leonardo era particolarmente legato, ma ricorda inoltre il suo soggiorno (durato all’incirca un anno) a Venezia, chiamato allora dal Doge A. Barbarigo per  studiare un sistema difensivo contro un eventuale attacco da terra dei Turchi. Il progetto prevedeva la costruzione di un Mose roverso, ovvero che il fiume Isonzo straripasse innondando così tutto il territorio circostante. E Venezia si sà, la costa Istro-Veneta, la Gregia, le Isole di Corfù, di Rodi, di Creta, ecc., sono state da sempre produttrici di quel meraviglioso Vin da Mar che era ed è il vino Malvasia.

Ed è a Venezia che Leonardo progettò il Simiòto, il primo uomo che poteva muoversi e lavorare sott’acqua: il suo Palombaro.

Il rivestimento della bottiglia in Seta (con la stampa del Palombaro Leonardesco) vuole essere sentito omaggio e tributo all’attività di un Popolo, quello Veneto, che con caparbietà e maestrìa ha da sempre prodotto seta di grande qualità, con la coltivazione del gelso, con l’allevamento dei bachi e con la lavorazione nei suoi tanti setifici.

Davvero un tuffo nel passato in un mondo unico e particolare.

Foto di gruppo con Stendardo